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Vale davvero la pena di ruotare il vino in un bicchiere?

Quante volte ci siamo pavoneggiati facendo ruotare vorticosamente un vino in un bel tulipano di vetro? Non dite di no! Ricordo un amico durante una felice conversazione al banco di un bar in compagnia di una bella ragazza. Per fare colpo ordinò un ottimo Ripasso. Lo porse da vero gentleman alla signorina e poi, preso dalla foga di far vedere la sua dimestichezza con il vino, si lasciò andare ad un colpo secco tale da far roteare eccessivamente il vino, facendone uscire una spruzzata che andò a colpire l’inerme innocente biondina e la sua bianchissima camicetta: un colpo da manuale che piegò dal ridere gli astanti e mandò su tutte le furie la ragazza. Ahimè il mio amico si giocò ragazza e serata!

Ma ha un senso tutto 'sto roteare? Si, ce l’avrebbe. Il senso è quello di ossigenare un vino. Portarlo dallo stato riducente allo stato ossidante si direbbe in termine tecnico. In pratica, soprattutto con i vini di uno certo spessore strutturale si facilita la miscelazione dell’ossigeno con la massa, per favorire una migliore espressione dei profumi e degli aromi.

Normalmente però ricordatevi che per degustare si farebbe così:
appena versato il vino nel bicchiere si avvicina al naso senza muoverlo: in questo modo si percepiscono tutti i profumi primari o secondari più volatili e normalmente delicati, floreali, fruttati.
Dopo averne apprezzato le sue qualità da fermo, si può roteare delicatamente lungo le pareti. Lo si fa due tre volte poi si avvicina il naso e si iniziano a percepire i profumi meno volatili che necessitano appunto di un “aiutino” per uscire dal bicchiere: ancora il  frutto, la spezia, l’erba aromatica, la tostatura, il miele, eccetera.
Poi se la smettete è meglio altrimenti lo fate svanire…come si dice in termine volgare. 

Vini frizzanti e spumanti
MAI!!! Vien da ridere a volte osservare chi gira il bicchiere di un Prosecco o di un Franciacorta o, peggio ancora, di uno Champagne. Se va via la CO2 beviamo un vinello fermo…che storia!

Vini Bianchi giovani
Meglio di no…o solo una volta se li sentite un po’ chiusi nel caso di fermentazioni riduttive estreme. Piuttosto aspettate un attimo da fermi.

Vini Bianchi strutturati e affinati
Usate la tecnica prima descritta. Poi, solo se non ne potete fare a meno, ma sappiate che, ad ogni rotazione, perdete valore del vino. 

Vini rossi giovani
Meno lo fate e meglio è! Gli facciamo perdere tutta la loro freschezza e li impoveriamo subito all’olfatto.

Vini Rossi Strutturati e affinati
Si può fare come abbiamo suggerito prima. Ma non esagerate…ad un certo punto fermatevi. L’eccessiva ossigenazione fa perdere carattere e pregevolezza.

Vini dolci 
Provateci se ce la fate…hanno una consistenza glicerica talmente elevata che a volte bisogna essere acrobati per riuscirci!

Consiglio finale!
Piuttosto vi do un consiglio per evitare di eccedere nella roteazione. Prendete con una mano il piede del calice e appoggiate il fondo del bicchiere nel palmo dell’altra mano. Tenendolo appoggiato ruotatelo delicatamente e piano. Per effetto abrasivo passerete un po’ di calore al vino e lo ossigenerete delicatamente. Facendo questo poi, quando appoggerete il bicchiere al naso, potrete percepire meglio la rotondità delle componenti aromatiche. Ah, meglio con i vini rossi strutturati e affinati!

Bernardo Pasquali
S&M  - autoreS&M

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