Sai cos’è il Culatello di Zimbello? Il prosciutto di maiale per eccellenza, il più ricercato sul web è proprio lui, il Culatello di Zimbello. Lo so, pensi che io mi stia sbagliando, ma non è così. Seppur io sappia che il suo vero nome sia Culatello di Zibello, a quanto pare il suo alterego è il più desiderato: tutti lo cercano, peccato non esista.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza nei confronti di un prodotto rinomato e conosciuto in tutto il mondo. Vieni, andiamo a scoprire le origini del Culatello di Zibello.
Lo Zimbello è colui che gode di scarsa considerazione ed è soggetto a scherzi denigranti. Puoi cogliere il gioco di parole, il Culatello di Zimbello sarebbe il prosciutto derivato da un uomo oggetto di scherno: una fine crudele, non credi?
Il Culatello di Zibello è un prosciutto di maiale, un salume prestigioso della tradizione gastronomica italiana. Il suo nome ha origine dalla zona d’Italia in cui viene prodotto: un fazzoletto di terra denominato la Bassa Parmense, che ha come epicentro la frazione di Zibello, da cui, appunto, prende il nome.
Il Culatello di Zimbello è quindi un errore interpretativo,probabilmente dovuto all’assonanza che ha il piccolo centro di Zibello con il sostantivo maschile “Zimbello”. Dubito che la corrispondenza del termine ti induca a pensare a un volatile, come lo Zimbello: un uccello usato nell’uccellagione, come richiamo per attirare altri uccelli. In ogni caso, ora sai che non si tratta neppure di un prosciutto ricavato da un volatile.
La frazione di Zibello si trova al centro ideale di una zona delimitata dai comuni di Polesine parmense (ora Polesine Zibello), Busseto, Soragna, Roccabianca, San Secondo e Colorno. Una zona pianeggiante che si estende tra il fiume Po e la via Emilia, dove le condizioni climatiche rendono ideale la stagionatura del prosciutto di maiale.
La carne della parte superiore della coscia del maiale (dalla parte inferiore della coscia si ottiene il famoso Fiocco) viene macellata, salata e lasciata stagionare per 12 mesi almeno. Il Culatello di Zibello riposa nelle cantine di questa zona della calma e placida pianura padana, in cui l’aria è fresca e pregna di umidità.
Ecco spiegato il mistero del fantomatico Culatello di Zimbello. Spero di esserti stato utile e di aver fatto chiarezza sul nome di questo prestigioso prosciutto di maiale, che D’Annunzio amava descrivere, come una idilliaca “salata compattezza suina”. So che potrei sembrarti un fanatico “Grammar Nazi”, ma ricorda che si dice e si scrive Culatello di Zibello.
Fabio De Vecchi
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