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Scopriamo il brand Caseificio Buon Pastore: ecco qui la nostra intervista

Il Caseificio Buon Pastore è una realtà che nasce nel 2010 dall'idea di riqualificare un'intera area agricola attraverso il miglioramento delle caratteristiche del terreno, con un progetto di produzione casearia finalizzato a ristabilire un legame con la tradizione pastorizia.
La Romagna è la terra di origine dei soci fondatori e il Caseificio racconta la loro passione per l'agricoltura attraverso gli aromi e le fragranze che fanno affiorare molti ricordi.
Una meticolosa cura è dedicata alla selezione, alla stagionatura e all'affinamento di formaggi peculiari e unici.

La produzione è molto varia, a partire dai formaggi freschi, passando per quelli stagionati, fino ai formaggi affinati.
Tutti i formaggi del Buon Pastore sono prodotti con metodo artigianale dalle mani esperte dei casari. Non contengono conservanti, né vengono trattati in crosta. Essi sono il frutto della più alta tradizione casearia, per la gioia della tavola e del palato di chi li consuma.
Il Caseificio Buon Pastore attinge energia da fonti rinnovabilisole e vento sono i motori delle attività dell'azienda. Agricoltura ad energia infatti si mescolano in un binomio positivo all'insegna della sostenibilità.
La realtà lattiero casearia è nata proprio per valorizzare il contesto locale e ristabilire un legame con la tradizione.

A noi piacciono queste realtà, questi produttori di prelibatezze uniche, certificate e pluripremiate: sono dei veri e propri tesori incastonati nella nostra Penisola tra mari e monti e nelle vie più sperdute di borghi e campagne. Noi non ci soffermiamo a vivere solo i loro prodotti, ma vogliamo scoprire più da vicino i protagonisti di questo brand. Ecco perché abbiamo mandato alcune domande a chi gestisce la comunicazione con noi.

Resta con noi a conoscere il Caseificio Buon Pastore: leggi le risposte!
 

  • Con chi stiamo parlando?
    Sono Glenda Raspanti, Head of Agricolture.
     
  • L’azienda è a conduzione familiare? Da quante generazioni e da che anno esattamente?
    No, si tratta di una srl la cui quota di maggioranza è detenuta dalla società Tozzi Green S.p.A.
     
  • Chi è stato il fondatore? Qual è stata la formazione del fondatore o qual è il ramo lavorativo e professionale da cui proveniva se diverso dall’attuale?
    L’azienda agricola è nata nel marzo del 2010 su iniziativa e progetto di Solar Farm, impresa partecipata da Tozzi Green  S.p.A e da Gardini 2002 srl. Tozzi Green è una società che opera da trent’anni nel settore delle energie rinnovabili. L’obiettivo di Solarfarm era quello di coniugare, in modo eccellente, natura e tecnologia, tradizione casearia e innovazione sostenibile.
    Il Caseificio del Buon Pastore è, quindi, il felice risultato della fusione di questi elementi che danno vita ad una modernissima realtà in aperta campagna.
     
  • Qual è il vero motivo o il fatto scatenante che sta dietro alla nascita di questa azienda e quando è avvenuto?
    Da sempre Tozzi Green persegue un’idea di sostenibilità in tutte le sue dimensioni, ambientale, sociale ed economica, come testimonia proprio la realizzazione del pratopascolo fotovoltaico di Sant’Alberto (RA). Un parco solare tra i più grandi d’Italia per potenza installata e dimensioni, nonché un esemplare unico di impianto fotovoltaico concepito in maniera perfettamente integrata ad un allevamento estensivo di ovini.
    Tozzi Green ha scelto di dar vita ad una realtà lattiero casearia, valorizzando il contesto locale e ristabilendo un legame con la tradizione. Gli ovini pascolano anche sotto i pannelli solari, contribuendo al mantenimento del manto erboso.
     
  • Qual è il vostro rapporto con la terra d’origine e la sua tipicità? E perché le volete raccontare con i vostri prodotti?
    La terra di Romagna è la terra di origine dei soci fondatori che sono appassionati di agricoltura. Il Buon Pastore racconta questa passione attraverso aromi e fragranze, che fanno riaffiorare così i ricordi di un tempo. Selezione, stagionatura e affinamento, curati con meticolosa attenzione, sono i presupposti per la produzione di formaggi unici, per la gioiosa custodia della bontà come forma sublime del vivere.
     
  • Qual è stato il primo prodotto che avete creato?
    Il Teodorico, pecorino stagionato.
     
  • Qual è il prodotto che oggi, invece, ritenete “di punta”?
    Lo Sboccato di Sant’Alberto cui si è aggiunto il Bizantino che può stare, a buon diritto, al primo posto. È un ex aequo!
    .
  • E qual è il prodotto che nell’intera storia dell’azienda ha portato con sé maggiormente il cuore pulsante, la filosofia e l’anima dell’azienda stessa?
    Lo Sboccato di Sant’Alberto.
     
  • Parliamo di oggi: quanto si è ingrandita l’azienda dal giorno della sua nascita? Possiamo avere qualche numero?
    Quando l’azienda è nata era gestita da 3 persone e il latte lavorato era circa 35.000 litri l'anno, attualmente ci lavorano 7 persone ed i litri annui lavorati sono diventati circa 80.000.
     
  • In questo momento: più tradizione o più innovazione?
    Innovazione nella tradizione.
     
  • Qual è stata l’evoluzione più importante dell’azienda per farla arrivare a quello che è oggi?
    L’azienda in questi anni ha raggiunto lo sfidante obiettivo che si era prefissata, ossia quello di standardizzare la qualità della produzione e il gusto per soddisfare un numero crescente di clienti, mantenendo intatta l’artigianalità.
     
  • Parlando invece del futuro: quale domani aspetterà l’azienda? C’è in programma qualche cambiamento o qualche nuovo processo evolutivo?
    L’azienda sta puntando ad essere sempre più green e sostenibile anche grazie alla conduzione di una donna appartenente alla nuova generazione Tozzi, la nipote più grande del fondatore Franco Tozzi, Virginia Lo Rizzo.
     
  • Avete in programma di creare nuovi prodotti?
    Il brand Buon Pastore è sinonimo di qualità ed artigianalità. Riteniamo che la nostra gamma di formaggi, tutti rigorosamente non trattati in crosta, sia completa. Tuttavia continuiamo a sperimentare nuove referenze che potrebbero diventare domani i nuovi prodotti di punta.
     
  • Avendo puntato su Spaghetti & Mandolino, quanto è importante per voi la vendita online, qual è stato il vostro rapporto in passato con questo canale di vendita e come lo vedete nel futuro?
    Riteniamo che la vendita online sia fondamentale per chi come noi vorrebbe esportare la romagnolità al di fuori dei confini regionali. In passato non eravamo pronti per questo canale, oggi lo siamo e pensiamo rappresenti per noi il futuro.
     
  • Valore: qual è stato, qual è oggi e quale sarà in futuro per la vostra azienda?
    L’artigianalità sostenibile.
S&M  - autoreS&M

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