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Quali sono le origini dello spumante? Lo spumante nasce nel 1850 grazie a Carlo Gancia, un commerciante specializzato in vini che decise di sperimentare il cosiddetto "metodo champenoise" con le uve del territorio piemontese, ossia il moscato bianco.
È sorprendente anche scoprire che lo spumante ha una tradizione antichissima. Infatti, questa sembra risalire addirittura all’epoca dei romani, considerati anche come i veri inventori dello spumante.
Ma i riferimenti storici non finiscono qui, perché scopriamo che lo spumante compare anche nella Bibbia. Se prendiamo in considerazione la tradizione letteraria, non possiamo non considerare illustri figure come Virgilio, Propezio, e Lucano che hanno speso qualche parola proprio per parlare dello spumante.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, quindi dopo le invasioni barbariche, le viti cominciano ad essere coltivate solamente nei monasteri siccome il vino viene prodotto con il solo scopo di essere consumato durante le funzioni religiose.
La produzione di spumante non si ferma neanche durante l’epoca rinascimentale, quando Giovanvittorio Sedermi pubblica un trattato sulla coltivazione delle viti.
La produzione di spumante in Italia è localizzata un po’ in tutta la penisola. In particolare, le regioni che realizzano lo spumante sono: Veneto (dove troviamo il Prosecco e Durello), ma anche l’Abruzzo (con il Montepulciano), la Toscana (produttrice del Pomino doc), Lombardia (dove trovi il Franciacorta docg - qua abbiamo parlato della differenza tra Prosecco e Franciacorta), ma anche in Sicilia (dove si realizza l’Etna doc). Anche Calabria, Campania, Marche, Molise, Liguria, Trentino-Alto Adige, Piemonte e Valle d’Aosta sono terre ricche di viti che producono spumante.
Devi sapere che non tutti i vini sono trasformabili in spumante. Infatti, perché il vino sia spumantizzabile bisogna che vengano rispettati particolari criteri di latitudine, tecniche della vendemmia, e vinificazione dei mosti.
Il vino viene reso spumante tramite diversi metodi, tra cui il classico e lo Charmat o Martinotti.
Con il metodo classico, lo spumante viene realizzato secondo criteri molto precisi. In questo caso il vino viene messo a contatto con lieviti di seconda fermentazione ed è proprio per questo che assume profumi che possono spaziare dal pane, al cornetto, ma può anche avere un delicato profumo di vaniglia.
Invece, se si segue il metodo Charmat, il contatto con i lieviti è minimo e quindi essi non vanno ad influenzare la produzione dello spumante.
Il Prosecco è un vino spumantizzato che ha origini antichissime e la sua storia è direttamente connessa a quella delle zone in cui vi sono le sue radici.
Il Prosecco nasce da un vitigno (la Glera) coltivato con una maestria e una tecnica che si tramanda di generazione in generazione, in Veneto,
Le origini del Prosecco sembra che risalgano alla colonizzazione dei romani. Virgilio, di passaggio in Triveneto, scrive “guarda come la vite selvatica, la lambrusca, ha ricoperto qua e là la grotta con i suoi grappoli”. Il prosecco ha origini da un’uva che non è ufficialmente del triveneto, ma sembra sia stata importata da altri territori.
Le aree più prestigiose di produzione del prosecco sono comprese tra Conegliano-Valdobbiadene e Asolo. In questi territori viene infatti denominato come “DOCG”, (per approfondire ancora il dettaglio sul Prosecco e anche sulle varie denominazioni abbiamo scitto una miniguida qui).
DOCG sta a significare “Denominazione di Origine Controllata e Garantita”. In questo modo si ha la certezza che il vino venga prodotto in specifiche regioni, con particolari metodi e che soddisfi gli standard di qualità.
A differenza dello spumante ottenuto con metodo tradizionale, per ottenere il prosecco bisogna seguire il metodo Charmat. È con questo procedimento che vengono alla luce le famose bollicine!
Il metodo Charmat è differente da quello tradizionale in quanto la seconda fermentazione avviene in una bottiglia invece che in una botte.
Il prosecco, con il passare del tempo, subisce un deterioramento. Tipicamente, il prosecco più vintage può raggiungere al massimo i 3 anni di età. Dopo di che comincerà a perdere il suo aroma e la sua freschezza.
Il Prosecco, anche se viene molte volte utilizzato in modo improprio per indicare lo "spumante", è una denominazione che quindi può essere prodotta solo in determinati luoghi (Veneto - provincia trevigiana) mentre il nome spumante determina una categoria di vino e quindi può essere prodotto in luoghi e con vitigni diversi. Il Prosecco va appunto ad essere un vino spumante, il più famoso spumante italiano all'estero.
Quindi il Prosecco come tutti i vini spumantizzati con metoto Charmat, subiscono una seconda fermentazione per catturare diossido di carbonio dentro alla bottiglia. È proprio questo procedimento a far sì che si creino le famose bollicine!
Ti consigliamo il Prosecco per la tua cena e per il finale con il botto vai di spumante e mi raccomando che sia servito freddo! Non hai fatto in tempo a raffreddarlo? Scopri i nostri 4 metodi per raffreddare lo spumante in meno di 30 minuti!
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