Sono stati più di mille i cioccolati assaggiati, quasi novanta i panel di degustazione dalle prime fasi alla finale. Nella cornice dell’Unicredit Taste Arena del capoluogo toscano, finalmente in presenza, sono stati chiamati sul palco tutti i finalisti di questa ventesima edizione, con le riprese dell’evento trasmesse in diretta su Facebook.
Per l’anniversary edition, inoltre, sono state approntate delle speciali Tasting Box contenenti i migliori cioccolati degli ultimi vent’anni e una bottiglia di Barolo Chinato Cocchi, considerato da Compagnia del Cioccolato il miglior abbinamento per la degustazione.
La realizzazione dell’intera box è stata seguita da vicino dal team di Spaghetti&Mandolino, che ha collaborato a stretto contatto con la Compagnia per il successo dell’evento.
La città di Torino è rappresentata, in questa ventesima edizione del premio, dal maestro cioccolatiere Guido Gobino, che ha visto trionfare, oltre al “miglior giandujotto degli ultimi vent’anni”, ovvero il Maximo +39, anche altre due sue creazioni: hanno infatti meritato un riconoscimento le sue Semisfere al caramello speziato e la crema spalmabile Tourinot, che ha guadagnato un pareggio ai vertici della categoria con la Riccosa al 51% di nocciole di Slitti.
Rimanendo in Piemonte, troviamo fra i premiati il cioccolato fondente Criollo 80% di Domori, azienda di None fondata nel 1997 che vince anche con il Criollo Chuao 70% per la categoria dei fondenti d’origine; Venchi, infine, porta ben due cioccolati a trionfare per la categoria degli aromatizzati, un fondente e menta ed un “Brutto ma buono caffè e nougatine”, con un terzo premio da citare per la categoria cioccolato al latte con alte percentuali di cacao (Venezuela 47%).
Chi gioca in casa o quasi è il pistoiese Slitti, con due cioccolati selezionati per la Tasting Box della ventesima edizione “Tavoletta d’Oro”: il suo GranCacao 73% vince a pari merito con Domori nella categoria dei fondenti, mentre il lattenero 45% si aggiudica un posto d’onore tra i premiati del ventennio. Toscano è anche il cremino Varvaro a tre strati di latte e gianduja, vincitore a pari merito con la bolognese Majani (Cremino Inca Maracaibo).
Tre premi volano a Lecce, con le categorie Massa di Cacao 100%, Cioccolato al Latte e con le frutte ricoperte (anche per la selezione del ventennio): si aggiudica il quartetto l’azienda Maglio, con un Cuyagua 100%, un Papuasia 36%, i filetti d’arancia ricoperti e le sue clementine ricoperte. Ancora al Sud troviamo Sabadì, pluririconosciuto cioccolato modicano che vince per la categoria Cioccolati Grezzi (Il Cioccolato di Agrigento), gli Aromatizzati (Cioccolato affinato noce moscata) e con il cioccolato Giovinezza per la categoria Grezzi del ventennale.
Da segnalare, infine, anche la premiazione internazionale di Francois Pralus, che vince con la tavoletta Fortissima 80% (in collaborazione con Leonardi Dolciumi di Ravenna).
In conclusione, occorre sempre ricordare, come giustamente nota il Presidente della Compagnia Gilberto Mora, che arrivare in finale in questa competizione comporta già lo statuto di cioccolato d’eccellenza: la consegna del premio ad un candidato o ad una coppia di pari merito non deve far pensare che gli altri nomi della rosa selezionata abbiano una qualità nettamente inferiore.
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