La puntata di cui vi proponiamo la visione quest’oggi ci porta a Torbole, direttamente a casa del nostro amato professore Attilio Scienza, questa volta in veste di chef oltre che di esperto di vini. Dopo aver mangiato insieme sia l’italianissima pizza che il sushi giapponese, torniamo alla cucina del Bel Paese con una nuova, classica protagonista: la pastasciutta, condita per l’occasione con quattro diversi sughi fatti in casa.
Vi proponiamo perciò un succulento pranzo da degustare in abbinamento a diversi vini appositamente selezionati, a partire dal bianco Criseo di Michele Scienza, stappato per accostarsi alle linguine con salsa alle cipolle e maggiorana.
«Per prepararla bastano due porri e quattro cipolle, insieme ad un brodo vegetale. È molto semplice ma sa conquistare il palato, soprattutto accompagnata da questo Guado al Melo del 2020: quest’ultimo è un vino che ha la caratteristica di invecchiare bene in bottiglia, per questo è commercializzato a due anni dalla data di produzione. Ha dei sentori minerali, è un vino morbido, fresco, che contrasta con il suo sapore la dolcezza della cipolla; le uve coinvolte sono diverse, con Vermentino alla base, Verdicchio, Fiano, ma ciò che è importante è che fermentano insieme».
«Il Greco della cantina Di Majo Norante è un abbinamento ottimale per le linguine al pesto, fatto con pinoli, aglio e basilico genovese, con l’aggiunta di grana e pecorino sardo. Io uso l’olio del Garda per amalgamare il tutto e faccio in modo che il sapore complessivo sia elegante, non aggressivo.
Il prossimo sugo invece ha per ingredienti i miei pomodori (ciliegini, datterini, a grappolo, cuor di bue e un incrocio francese) e del basilico napoletano, a foglia rugosa. Da ultimo, ci sarà infine un sugo di tartufo nero di Norcia e selvaggina, preparato con fagiano speziato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata e qualche altro ingrediente».
Con le linguine al pomodoro abbiamo assaggiato il Fiano d’Avellino del 2003 e un Vermentino Nero rosato del 2021; con il sugo di fagiano abbiamo inaugurato invece il Rute, il rosso di Bolgheri. Ricapitoliamo qui di seguito i migliori abbinamenti:
Come accostamento conclusivo, consigliamo le bollicine di un grande Trento DOC come accompagnamento per tutti i cibi elencati e andiamo a chiudere il pasto con un dolce tiramisù: i vini da abbinare a quest'ultima portata sono un Vin Santo trentino del 2000 e un Calcaia di Orvieto 2018, con i quali vi diamo appuntamento alle prossime puntate del nostro podcast.
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