Le feste natalizie portano con sé una tavola imbandita di tradizione e piaceri culinari.
L'abbacchio, agnello da latte, è un autentico simbolo della tradizione culinaria romana.
Scopriamo insieme il suo ruolo nel cuore delle festività e la sua storia affascinante.
L'allevamento degli agnelli ha segnato le terre del Lazio per secoli.
L'abbacchio, un agnello da latte non ancora svezzato, è il protagonista di innumerevoli ricette tradizionali.
L'abbacchio al forno, le braciolette d'abbacchio, l'abbacchio alla cacciatora sono solo alcune delle varianti che deliziano il palato dei romani durante le festività.
Nell'antichità, l'abbacchio era considerato cibo dei meno abbienti a causa della sua carne considerata di basso livello.
Tuttavia, come spesso accade, le ricette più semplici si sono trasformate in piatti prelibati che rappresentano la cucina tradizionale.
Un passato modesto che ha reso grande l'abbacchio.
L'origine del termine "abbacchio" è avvolta nel mistero, con varie teorie a riguardo.
Una teoria etimologica lo fa derivare dal latino "abecula" o "avecula", un diminutivo di "ovis" che significa "pecora".
Un'altra teoria suggerisce il legame con "ad baculum", vicino al bastone, in riferimento alla pratica di legare gli agnelli ad un bastone nel terreno.
L'abbacchio è una presenza costante nella cucina laziale e romana, specialmente durante le festività.
La sua cottura ideale è al forno, spesso abbinato alle "romanacce", erbe selvatiche tipiche della campagna romana.
Il celebre "abbacchio alla romana" prevede cosciotti di agnello aromatizzati con rosmarino, salvia, aglio, aceto e vino bianco, serviti con patate.
L'abbacchio è un piatto che racconta la storia di Roma e del Lazio, un legame profondo tra uomo, natura e territorio.
La Certificazione di Identificazione Geografica Protetta (IGP) ottenuta nel 2009 ha contribuito a proteggere e valorizzare questa tradizione secolare.
In questo periodo di festa, non dimenticate di gustare l'abbacchio romano, un piatto che vi porterà nel cuore della cucina tradizionale romana. Buon Natale!
Angela Cordioli
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