Vivere sull’altopiano di Asiago non è solo vivere: è condividere una terra ricca di storia, di appassionante fervore, di lotta, di sangue di passione patriotica e di grande senso dell’esistenza. L’altipiano si sviluppa su otto comuni, Asiago, Conco, Gallio, Roana, Enego, Foza, Lusiana e Rotzo. Molti di questi nomi sono legati ad una storia secolare e provengono da popolazioni nordiche arrivate in questi luoghi in due grandi esodi: il primo nell’anno 100 d.C. circa, i Cimbri provenienti dalla Danimarca; il secondo, più importante, che ha lasciato il segno indelebile di una cultura ancor oggi comune alle genti di questa terra. Quest’ultima era la popolazione bavarese nel 1300 che si fermò in sette comuni sull’Altipiano vicentino e su 13 comuni dell’altipiano della Lessinia veronese. Roana, in modo particolare, rappresenta il centro culturale di questa antica tradizione e cultura teutonica. Vivere ad Asiago significa assaporare il freddo del gelido inverno che qui ha toccato anche i -30 gradi. Significa approfittare dei profumi e degli aromi che boschi, prati e cespugli sanno offrire nel periodo primaverile e in quello estivo. Asiago è un paese nobile, vissuto non solo dalle famiglie benestanti della città di Vicenza, ma anche da molti veneti e appassionati di natura provenienti da tutto il nord Italia ed Europa.
In questo contesto particolarmente piacevole si distingue negli ultimi anni un giovane chef straordinario che ha sposato, non solo la moglie che vive nell’altipiano, ma l’altipiano stesso. Ha fatto sua questa località e l’ha trasferita sapientemente nelle sue creazioni nel piatto. La sua è un’esperienza di culture gastronomiche differenti. La sua infanzia la vive tra Torino e Firenze e l’esperienza fiorentina, grazie anche alla ottima cucina della mamma (originaria di Asiago), accentua la sua passione per diventare chef. A Firenze studia presso la scuola alberghiera e inizia la sua devozione al cibo. Alessandro non è uno che gioca per partecipare ma, già nelle sue prime scorribande tra le cucine toscane, vuole lasciare un segno indelebile del suo virtuosismo. Vuole subito avere uno spazio suo e dal 2002 al 2006 diventa chef e proprietario del Ristorante “I Macchiaioli” di Sesto Fiorentino, distinguendosi per la sua abilità e perfezione nei piatti. Alessandro inizia senza passare dalle cucine dei grandi chef, è uno di quei casi unici in cui si può proprio dichiarare un autodidatta. L’esperienza fiorentina lo fa conoscere al pubblico e dalla provincia passa alla città dei Medici, Firenze, al Caffè Targa. Infine entra come Sous Chef al Ristorante Galloppa di Castellina in Chianti, la sua prima stella Michelin.
Durante la sua esperienza fiorentina Alessandro torna con la mamma ad Asiago e, tra gli affascinanti paesaggi dell’Altipiano, incontra il vero “chiavistello” della sua vita e della sua carriera. La sua attuale compagna, per la quale decide di trasferirsi definitivamente e lasciare la sua Toscana. È un filo esistenziale che lo lega all’Altipiano, un patrimonio genetico che la madre ha lasciato nel cordone ombelicale di Alessandro. Qui egli trova la sua fonte di ispirazione e l’espressione più semplice che compendia e giustifica una nuova vita. Una parola di cinque lettere…Amore! Alessandro si getta a capofitto su questa nuova terra che lo accoglie e lo corrisponde. Grazie al suocero, Romeo Covolo, impara l’arte della raccolta e conoscenza dell’incredibile patrimonio di erbe, fiori, aromatiche, piante, foglie, radici, resine, cortecce, funghi, licheni, che l’Altipiano sa esprime durante tutte le stagioni. Infine trova il suo alter ego in sala che formerà una coppia di inseparabili, Enrico Maglio. Abilissimo talento della sala e dei vini che ricerca con dovizia e tanta curiosità, tanto da sorprendere sempre piacevolmente il cliente, talvolta annoiato, dalle solite bottiglie. Ad Asiago dopo l’esperienza al Ristorante St.Hubertus, arriva all’Hotel Sporting della famiglia Rigoni, quelli delle confetture BIO, e in particolare si prende il Ristorante La Tana dove inizia il suo successo in cucina con preparazioni che escono dalla consuetudine ed elevano il territorio ad un livello che sbalordisce tutti, dai grandi esperti goumet, ai clienti che non si aspettano piatti così innovativi e, allo stesso, tempo che gridano la natura incontaminata dell’Altipiano. Alessandro non è più solo un cuoco, un grande chef, diventa un “druido” che eleva la natura ad essenza.
Alessandro Dal Degan diventa un giovanissimo chef che fa discutere positivamente e partecipa alle più importanti rassegne internazionali di cucina con grande successo. Importanti talent scout come Lugi Cremona lo insigniscono di una leadership in cucina che ha pochi rivali. Nel maggio 2013 entra a far parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, la più prestigiosa espressione della cucina a livello mondiale. Nell’ottobre 2013, vince il premio Altemasi come “giovane dell’anno” per la Guida L’Espresso; sempre nello stesso anno, vince il Leon d’Oro a Venezia come migliore chef italiano Under 35. Non neghiamo che è stato anche nominato, da qualche rivista patinata, tra gli Chef più carini in circolazione! Nel 2015 sposta il suo Ristorante dal centro di Asiago alla bellissima contrada di Kaberlaba in una Casa Rossa. Qui fonda il suo nuovissimo Ristorante La Tana Gourmet che nel 2015 conquista finalmente la sua prima Stella Michelin. Un traguardo meritato e, per molti critici, un po’ tardivo, in quanto la stella, Alessandro, l’aveva già portata ad Asiago tanto tempo prima.
Il suo nuovissimo ristorante diventa un centro di sperimentazione e di ricerca di nuove forme di piatti con ingredienti incredibili che Alessandro sa maneggiare con una capacità che non ha eguali. Il suo piatto forte diventa un succulento ed elegantissimo brodo di corteccia che, a dirsi, potrebbe sembrare assurdo, e, invece, rimane senza dubbio una delle esperienze gourmet più affascinanti tra le sue creazioni. Dallo scorso anno Alessandro e tutto il suo staff ha deciso di partire con un progetto straordinario che avvicina la sua creatività e il suo virtuosismo anche ai clienti a casa loro. Nasce Gesmàck, che in lingua cimbra antica, significa sapore di buono. Una linea di prodotti incredibili che abbina la sua conoscenza delle piante, delle erbe e dei fiori alla abilità di cuoco stellato.
Alessandro Dal Degan si sta distinguendo nel mondo gourmet per i suoi lievitati di pregio. Tre Panettoni, Classico, Cioccolato e Zenzero, Integrale alle nocciole, che esprimono una piacevolezza ed eleganza difficili da trovare in altri esemplari, anche tra i più quotati. Una lavorazione artigianale con lievito madre e lunghissimi tempi di lievitazione. Materie prime selezionate e lavorate nelle sue cucine di Kaberlaba. Più che mangiare un panettone, Alessandro, ci conduce in una degustazione esperienziale dove l’importante è, ogni volta, chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dai sapori e dalle espressioni improvvise, degli ingredienti. Tre panettoni, tre opere d’arte da forno che regalano emozioni e ravvivano sempre la stessa parola semplice di cinque lettere… Amore!
Bernardo Pasquali
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