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Il Vin brulé, storia e ricetta dell'antica bevanda inebriante

Il vin brulé (tradotto: “vino bruciato”), è una bevanda tipica delle zone montane e del nord Europa, dove questo caldo infuso di vino e spezie è considerato un vero toccasana per combattere il freddo e i malanni stagionali. Il Vin Brulé è però anche la bevanda degli aperitivi e delle merende invernali, essendo perfetto per scaldarsi durante le fredde serate di dicembre nel bel mezzo del magico clima delle feste. Impossibile restare indifferenti al dolce richiamo dell’aroma della frutta e del vino che invade le strade e i banchetti dei mercatini natalizi e... che dire: un bicchiere tira l’altro!

E allora perché non preparare questa inebriante bevanda anche a casa? Oltre ad essere semplicissima da realizzare, si tratta anche dell’opzione perfetta per bere qualcosa di dolce in compagnia, diversamente dal solito tè o cappuccino. E poi, anche se il Natale è principalmente la festa preferita dei bambini, ci sarà pur bisogno di qualcosa che rigeneri l’animo anche di noi adulti, no? 
Vediamo dunque quali sono la storia, la ricetta originale e le varianti (di cui una analcolica per i bimbi) di questa deliziosa bevanda. Tazze alla mano, si comincia!


Le antiche origini del vin brulè

Le origini del vin brulè sono in realtà antichissime e affondano le radici nella storia dell'Antica Roma dove a fine pasto si beveva il "conditum paradoxum", ovvero un vino caldo dolcificato con miele e aromatizzato con zafferano, pepe, foglie di nardo e datteri.
Questa specialità ha poi attraversato secoli di storia, (abbiamo parlato approfonditamente della storia del vin brulé in questa pagina) venendo opportunamente modificata e affinata. Abbiamo infatti un’altra antica variante del vin brulé nel Medioevo, dove si beveva l’ipocras, una sorta di vino arricchito con erbe officinali solitamente consumato freddo la cui invenzione fu attribuita ad Ippocrate, medico greco del V secolo a.C.
Un altro antenato del vin brulé potrebbe essere rintracciato nel glögg svedese, parola che indica l'usanza di mettere delle spezie nel vino, così da godere delle loro proprietà curative e migliorarne il sapore, aggiungendo anche cognac o rum scuro.

Ad ogni modo, ciò che è certo è che il vin brulé si è poi diffuso velocemente in tutta Europa e ogni Paese ha attribuito a questa bevanda nomi e ricette a seconda dei gusti locali e dei prodotti disponibili, rendendo la degustazione del vin brulé un’esperienza unica in ogni posto d’Europa.  Mulled wine, vin chaud, gluhwein glogg… ogni Paese ha la propria versione, anche se bisogna dire che in genere le differenze riguardano principalmente la quantità di zucchero da utilizzare e la presenza o meno di miele, zenzero, cardamomo e noce moscata.


Qual è il vino perfetto per fare il vin brulé?

Quale vino per preparare il vin brulé? Domanda lecita, considerato che il vino è l’ingrediente protagonista, l’ingrediente che determina la buona riuscita di questa bevanda in grado di sedurre, ammaliare e rinvigorire con il solo profumo.
Via libera a vini corposi, magari con qualche residuo di zucchero. Ottima opzione è il Sangiovese, molto impiegato soprattutto in Emilia Romagna grazie al profumo fruttato e intenso. 
Ottima opzione, prediletta in Veneto, è il Cabernet Sauvignon, ma anche il Barolo si presta bene all’operazione. In Trentino i prediletti sono invece Pinot Nero, Schiava e Teroldego

Come vedremo, però, del vin brulé esiste anche una versione gourmet bianca. In questo caso vale una sola regola: vino bianco, ma niente bollicine! Via libera al bianco fermo: Sauvignon veneto, Gewürztraminer (questo particolarmente fruttato e aromatico), ma anche Trebbiano sono ottime opzioni, ma è anche vero che in Veneto viene preparata una particolarissima variante con Pinot bianco o Chardonnay. Non ti resta che scegliere la versione che più ti piace! 


La ricetta tutta italiana del Vin Brulé

La ricetta del Vin Brulé è in realtà piuttosto semplice, richiede solo un po’ di pazienza e pochi ingredienti, profumati e di qualità. Il protagonista della ricetta è sicuramente il vino rosso, che deve essere intenso e fruttato.
Barolo, cabernet, teroldego e merlot, ma volendo anche pinot nero, possono essere ottime alternative per la preparazione del brulé. Unica cosa importante è non far mai bollire il vino, perché se ne distruggerebbero i tannini e dunque l’aroma. Di seguito la ricetta del brulé perfetto, anche se le spezie usate sono moltissime e la ricetta può variare in base alla zona.

Ingredienti:
1 litro di Teroldego
Zucchero 100 g
Scorza di limone edibile 1
Scorza d'arancia edibile 1
Cannella in stecche
Chiodi di garofano 8
Bacche di ginepro 5
Anice stellato 3
Noce moscata

Lava la frutta, dunque asciugala e taglia sottilmente la scorza degli agrumi senza prelevare la parte bianca, piuttosto amara. Versa in un tegame di acciaio dai bordi alti lo zucchero e le spezie. Aggiungi poi la scorza della frutta e in ultimo versa il vino rosso. Accendi il fuoco e porta a ebollizione dolcemente, lasciando sobbollire 5 minuti. Avvicina una fiamma alla superficie del vino utilizzando uno spiedino di legno. La superficie prenderà fuoco, una fiamma che dovrai lasciar “consumare” finché non sarà totalmente estinta. Se non sei avvezzo alle fiammate in cucina, non temere: potrai semplicemente lasciar sobbollire a fuoco dolcissimo per dieci minuti. A questo punto, il brulé è pronto. Filtra il vino con un colino a maglie strette e servi in belle tazze di ceramica alte e strette.
Ed ecco già le prime varianti da valutare: devi sapere che non esiste una sola ricetta del brulé, anzi, le ricette sono moltissime! Oltre alle scorze di agrumi puoi ad esempio aggiungere una mela biologica tagliata a fettine sottilissime, così da enfatizzare l’aroma fruttato della bevanda. Altrimenti, puoi variare con le spezie, aggiungendo magari cardamomo, mezzo baccello di vaniglia, qualche grano di pepe rosa o dello zenzero. Non ti resta che provare e trovare il mix perfetto per te!


Le versioni più celebri del vin brulé

Di seguito alcune delle versioni più celebri, così da personalizzare la ricetta originale italiana nel caso in cui volessi provarne altre.
Gluhwein tedesco: prevede vino rosso, chiodi di garofano, cannella, alloro, cardamomo e scorza di arancia o cedro e lo si gusta insieme ai Lebkuchen, tipici biscotti di pan di zenzero tipici di Norimberga. 
Gluhwein austriaco: vino fatto a base di Schiava dell’Alto Adige (Vernatsch), zucchero, cannella, anice stellato e scorza d’arancia. Interessante, a Vienna, è anche il punsch, una bevanda speziata calda simile al vin brulé ma che alla base, come ingrediente, ha il gin.
Vin chaud francese: versione molto simile a quella italiana ma con l’aggiunta di un goccio di cognac. Si gusta insieme ai bredele, biscotti tipici dell’Alsazia.
British mulled wine: vino rosso, scorza d’arancia, chiodi di garofano, cannella, anice stellato, miele e un po’ di brandy, per un sapore ancora più deciso.


Qualche versione gourmet del vin brulé

Come già accennato, il vin brulè vanta moltissime varianti. Ad esempio, anche solo i vini usati per prepararlo variano secondo le tradizioni regionali. In Italia le varianti più note sono quella veneta, preparata con Chardonnay o Pinot bianco con aggiunta di cannella, mela e chiodi di garofano, e quella romagnola, preparata con Sangiovese speziato. 
Vediamo però due originalissime varianti che stravolgono un pochino la ricetta, ma comunque molto molto invitanti.


Vin brulé bianco

Il vin brulé è a base di vino, certo, ma allora perché non provare anche con il bianco? In alcune zone di Belgio, Austria e Svizzera si può trovare in effetti una sfiziosissima variante preparata proprio con il vino bianco.
Per prepararla ti serviranno:
•    Vino bianco Malvasia, Moscato d’Asti, o comunque un vino bianco fermo, 1 litro
•     Zenzero 20g
•    1 baccello di vaniglia
•    2 stecche di cannella
•    10 semi di cardamomo
•    4 cucchiai di zucchero di canna
•    1 mela
•    450ml di succo d’arancia e mandarini filtrato
•    50ml di succo di limone filtrato
•    anice stellato 2

Metti in una pentola dai bordi abbastanza alti zucchero e spezie, dunque taglia a fettine sottili la mela e aggiungi in pentola. Versa poi il succo degli agrumi filtrato e infine il vino, quindi lascia in infusione una mezz’oretta. Lascia sobbollire per dieci minuti circa, senza far mai arrivare a bollore il composto. A questo punto spegni, copri con un coperchio e lascia riposare altri dieci minuti. 
Ed ecco pronto il tuo brulé bianco: servi in una bella tazza di ceramica come da tradizione!


Vin brulé analcolico, il Gluhwein

Ed ecco una gustosissima e sanissima variante del vin brulé, destinata anche ai bimbi: si tratta del brulé di mela, molto bevuto soprattutto nel nord Italia. Questa variante non prevede zucchero aggiunto né alcol, dunque è perfetta anche per chi è a dieta e vuole mantenersi leggero (o sobrio).

Gli ingredienti fondamentali sono pochi, ma devono essere di buona qualità:
•    1 litro di Succo di mela
•    1 arancia bio
•    2 Cannella in stecche
•    4 Anice stellato
•    4 Chiodi di garofano
•    Noce moscata un pizzico

Per prima cosa lava l’arancia e preleva la buccia, tralasciandone la parte bianca. Versa in pentola il succo di mela, le spezie e la buccia d’arancia e il suo succo filtrato. Metti sul fuoco dolce e lascia bollire per 10 minuti circa, poi lascia raffreddare ed ecco pronto. Buona merenda!


Come accompagnare il vin brulé?

Per tradizione, il vin brulé va bevuto vicino alle castagne: al forno, bollite o le classiche caldarroste, va bene uguale. Eventualmente, se sei un golosone, puoi valutare anche uno strudel di mele, così da dare spazio ai toni fruttati del vino.
In generale vanno benissimo anche dei biscotti di pasta frolla non troppo speziati o a base di frutta secca. Ottimo l’abbinamento con la Sachertorte, la Regina di Vienna. Si tratta di una torta cioccolatosissima a base di pan di spagna al cacao e confettura di albicocche con una deliziosa glassa al cioccolato.
Se invece prediligi i dolci asciutti a base di frutta secca, allora un’ottima opzione per gustare il tuo vin brulé potrebbe essere lo zelten, un dolce fruttato di origine sud-tirolese. La frutta secca viene esaltata da un impasto a base di farina di frumento e segale che una volta cotto emana un tripudio di aromi da leccarsi i baffi. 

Insomma, il vin brulé va accompagnato da qualcosa di dolce, speziato e calorico (ma non fasciarti la testa, durante le feste gli sgarri sono permessi).
Per le tue merende, prova il vin brulé: dà un’occhiata alla nostra selezione di vini, spezie e dolci per una merenda tutta natalizia!

S&M  - autoreS&M

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