Cercate semplicemente questa parola chiave su Google, “il vino degli innamorati”: vi uscirà lui, l’Amarone della Valpolicella! Magari avreste pensato a qualcosa di più semplice e dolce. Non so, magari un Prosecco, uno Champagne o anche un ammaliante rosè, un dolce e vellutato moscato rosa dell’Alto Adige. Invece no: l’intrigante piacevolezza di questo nettare proveniente da un blend di uve passite autoctone della Valpolicella diventa il vero simbolo dell’amore nel calice.
L’Amarone è un vino che, sempre di più, è amato dalle donne a tavola e, si sa, alla fine sono loro che fanno il mercato dei luxury wine. Anche perché: sfido qualunque maschietto a non accontentare la propria compagna o la propria moglie, proprio a tavola, magari durante un appuntamento! A parte tutto, l’Amarone della Valpolicella rimane ancora oggi il grande trascinatore dell’agroalimentare italiano, non solo del comparto vino, con un trend di crescita che sembra non abbia fine. Ora sono i mercati asiatici a decretarne una nuova primavera e l’universo femminile lo ha incoronato come vino rosso preferito.
Sarà il suo charme suadente, la morbida avvolgenza che termina secca e profumata di mandorla croccante. Sarà quell’alcool deciso che affonda nella profondità del tannino e delle spezie piccanti. Un vino ciliegioso che sottende sfumature di cioccolato e caramello a volte anche fin troppo evidenti. Ma, se ci pensate bene, sono tutte caratteristiche che oggi rappresentano elementi determinanti per la definizione di piacevolezza e la scelta di un vino.
Infine, grazie anche ad un impianto comunicativo costante, l’Amarone della Valpolicella viene sempre più incoronato come il vino del caminetto, il “colpo di grazia” che concilia le coccole e le carezze. Che sia vero? Beh proviamoci! Più che da meditazione, quindi, un vino “d’azione”. Soprattutto per San Valentino.
Noi di Spaghetti & Mandolino vi accompagniamo attraverso la nostra selezione. Un percorso tra vallate e vigneti dalla zona classica storica della Valpolicella fino ad arrivare alle vallate più orientali. Sì, perché dovete sapere che gli Amarone non sono tutti uguali e la differenza non la fa il prezzo bensì la terra su cui poggiano le viti e la passione che donne e uomini dedicano ogni anno alla vita dell’uva. Sì cari miei, l’Amarone è un vino le cui uve devono essere curate come poche: raccolte a mano, pulite e cernite con le forbicine per togliere ciò che non è perfetto, adagiate poi in piccole cassette le uve sono una accanto all’altra senza mai sovrapporsi e lì vengono lasciate riposare e appassire per almeno tre mesi, alle fresche brezze delle montagne più in alto.
Partiamo dalla vallata di Fumane e soffermiamoci su una cantina di produzione biologica gestita da un giovane enologo molto promettente: Le Bertarole. Questa azienda rappresenta l’espressione autentica della bellissima avventura di Marco e Giordano. Un Amarone, il cru Le Marognole, che vi conquisterà per la sua piacevole naturalezza, senza fronzoli, semplicemente identitario di un territorio e di una tradizione enologica lontana. È bellissima la ciliegia che emerge dalla degustazione e il particolare aroma speziato di pepe nero. Una effusione di frutta in confettura e sotto spirito con elementi terziari molto eleganti e fini. Non perdete anche il buonissimo Podere Cariano, essenziale dove semplicità fa rima con autenticità.
Spostiamoci lungo il versante orientale della Valle di Fumane e, in particolare, la morena di fuoco contraddistinta da tufi provenienti dalle antiche lave eruttate dal piccolo vulcano sottomarino che oggi viene chiamato Monte Castelòn. Il Vigneto del Monte Sant’Urbano è uno dei cru più apprezzati e ricercati da tutti i grandi appassionati ed esperti di Amarone nel mondo. La famiglia Speri lo produce con grande sapienza cercando di rispettare al massimo le caratterialità dettate dal terreno e dal microclima unico di questo versante collinare. Un prodotto avvolgente, di grande finezza ed eleganza, con una ciliegia rossa croccante che si diffonde nelle nuance del cioccolato fondente ed elementi fumèe intriganti da pietra focaia. Essenza di una Valpolicella autentica dove l’uomo riesce a domare la terra e la vigna.
Spostiamoci in valle di Negrar e, in particolare, risaliamo leggermente il versante orientale nella contrada Villa. Qui troviamo un’antica dimora del 1550 che ancora oggi accompagna chi percorre l’antica Strada Campiona che sale oltre la dorsale e si ritrova nella Valle Pantena. La cantina è nuovissima, si chiama Nepos Villae e riprende il nome del fondatore che dedica le sue proprietà al “nepos” il nipote. Oggi è in mano alla famiglia Ruffo di Verona e al suo ennesimo nipote, il giovane Francesco, innamorato della sua terra d’origine. Qui si staglia un bellissimo vigneto appoggiato alle pietre delle marogne. Un campo che da il nome all’Amarone Campo di Villa. Grande spessore e piacevolezza, decisamente speziato, ricco di frutta di bosco, more e mirtilli neri. Una bella consistenza e avvolgenza del tannino. Bell’equilibrio e finezza dei profumi.
Passiamo dunque alle vallate orientali della Valpolicella e, in particolare, la valle di Marcellise dove nasce l’Amarone Terre d’Orti dell’azienda Cavalchina della famiglia Piona. Sono terre pietrose, bianche perlacee di marna fossile affiorante. Ricche di scisti e pietre che coprono le radici della vite. Offrono vini potenti, di grande impatto emotivo e decisamente ricchi di frutta in confettura. Una schietta presenza tannica che si evolve in una elegante spezia nera di pepe.
Sempre in Valpolicella orientale la cantina di Marco Mosconi, un giovane geometra che ha abbandonato le mire costruttive per far crescere il proprio vigneto tra le marne profonde delle dorsali delle colline che avvolgono la Valle di Illasi e i sassi dell’antico torrente Progno. I suoi vini sono dotati di grande carattere ed eleganza, di una piacevolezza che evolve decisamente nel tempo. Il suo Amarone è una effusione di frutta mista a spezie con una presenza tannica che è ingentilita da una bella morbidezza e da un finale secco di mandorla croccante.
Per finire un grande Amarone di un grande interprete della Valle di Illasi: Flavio Prà della Azienda Agricola I Campi che ha nel suo Campo Marna 500 uno dei più grandi Amarone oggi prodotti nella denominazione. Affascinante viaggio tra vigne eroiche a circa 600 metri di altezza, dove potenza strutturale fa rima con eleganza ed equilibrio tra frutta, spezie, erbe aromatiche e piacevoli note di tabacco e cacao amaro. Una forza che dà i brividi e lascia ad occhi chiusi. Un vino affascinante e unico nel suo genere, dotato di forza espressiva e di gentilezza del frutto. Un’opera enologica senza tempo.
Bernardo Pasquali
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