Sicuramente conoscerai il famoso piatto siciliano a base di riso, zafferano e ragù (ma le farciture sono molteplici e svariate). Si tratta dell'emblema culinario della Sicilia, che oltre ad essere famoso in tutto il mondo, porta con sé anche delle interessanti curiosità.
Ti sei mai chiesto come si dica correttamente? Arancino o arancina? Scopri con noi le origini di questa diatriba e le sue curiosità!
Arancino deriva “aranciu”, che in dialetto siciliano designa il frutto dell'arancio. Secondo l'Accademia della Crusca, “arancinu” viene usato come diminutivo di “aranciu” e quindi sta ad indicare una “piccola arancia”.
Ma come mai si associa il nome di un piatto a quello di un frutto? Tutto deriva dalla tradizione araba, da cui pare che l'arancino abbia origine.
Effettivamente, nella cultura araba spesso si accostano nomi di cibi a nomi di frutti che vi somigliano. Inoltre, a sostegno della teoria che vede gli arabi come i padri dell'arancino ci sarebbe anche la reperibilità delle materie prime principali di cui esso è composto, tra le quali il riso e lo zafferano.
Probabilmente, se segui le vicende del Commissario Montalbano, è il termine che senti usare più spesso, visto che Camilleri ha addirittura intitolato una delle sue opere più conosciute in tutto il mondo così: “Gli arancini di Montalbano”. Ad ogni modo, arancino non è solo la forma scelta dal celebre autore dei gialli che narrano di Montalbano per definire questa bontà. Infatti, allo stesso modo, anche molti dizionari italiani, e lo stesso Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali adotta la forma “arancini di riso” per qualificare questa specialità.
A differenza dell'arancina rotonda, l'arancino ha una forma che ricorda quella dell'Etna, ed ha quindi un aspetto conico in modo tale da richiamarlo e da essere il simbolo del famoso vulcano.
A detta di molti studiosi, arancina è ritenuta la versione più corretta e formale per designare il tipico piatto siciliano.
Per quanto riguarda la forma dell'arancina, essa è ispirata al frutto dell'arancia e quindi presenta una forma rotonda. L'Enciclopedia Treccani pone l'accento proprio sulla sua apparenza per definirla, e scrive che si tratta di una “crocchetta di riso a forma di arancia”. Infatti, si ritiene che il vocabolo più corretto sia “arancina” per il fatto che il termine derivi dal frutto di una pianta, generalmente espresso al femminile.
Arancina è quindi più accettabile a livello nazionale, ma a livello regionale non c'è un'indicazione netta che propenda per arancino o per arancina.
Per quanto riguarda la sua distribuzione geografica, la variante “arancina” è prevalentemente usata nelle zone del palermitano e generalmente nelle aree più occidentali della regione siciliana.
Ad ogni modo, arancina è la forma più antica, in quanto il vocabolario della lingua italiana Zingarelli, nel 1917, definisce come arancina un piatto a base di riso e carne tritata.
Il riso è l'ingrediente predominante dell'arancino o arancina. Pare infatti che questa leccornia debba la sua origine alla necessità di trasportare il riso condito con zafferano, erbe e carne durante le battute di caccia e i viaggi di Federico II. Quindi, l'arancino o arancina, nasce fin da subito come cibo da asporto.
Durante tutta la sua storia, questa ricetta ha subito molte rivisitazioni e ad oggi abbiamo curiose rielaborazioni della ricetta originale, ma la base di tutto rimane sempre lui: il riso.
Il riso ideale per preparare le tue arancine (o i tuoi arancini) è sicuramente il riso Roma o in alternativa il Carnaroli, che contiene una buona quantità di amido e fa in modo che tutti gli ingredienti si leghino bene tra loro per creare quella sinfonia di sapori tipica di questa squisitezza.
Non dimenticare l'importanza dello zafferano, che dona lo speciale colore dorato e quel sapore speziato che fa viaggiare la tua mente verso terre lontane.
Noi stiamo già facendo bollire l'acqua per cucinare il riso, stiamo scaldando il ragù e ci apprestiamo a usare lo zafferano...
Sei pronto a cimentarti nella preparazione di questa ricetta gustosa? Ci fidiamo di te, e sappiamo che sarà un successo, da leccarsi i baffi!
Qualora tu non sia un cuoco provetto, il divertimento è comunque assicurato in cucina, e in caso di bisogno avrai la scusa perfetta per farti aiutare dal tuo assistente preferito!
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