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€ 138,99
Pour 1,5 litri
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Il nome Bricco nelle Langhe indica un cru alla francese. In pratica una piccola parcella di vigneto di altissima qualità. Il Bricco Francesco viene prodotto nel più bel vigneto dell'azienda: Rocche Annunziata nel comune di La Morra. È un vino prodotto solo nelle grandi annate da Nebbiolo al 100%. Francesco è il nome del figlio del fondatore Francesco Costamagna. Il terreno è calcareo argilloso e il vigneto a guyot con una densità di impianto di 4200 ceppi /ha. La prima vendemmia di questo millesimo di è tenuta dal 27 al 28 settembre 2006. La vinificazione in rosso è stata ottenuta con macerazione di 8 giorni a 26°C. L'affinamento invece si tiene nelle botti di Slavonia per 24 mesi. Infine un anno in bottiglia.
Alcool 14,5% Vol.
Acidità 5,5 gr/l
Longevità: da 5 a 20 anni. Periodo ottimale dopo i dieci anni.
Questa cantina oggi condotta da Alessandro Locatelli rappresenta una delle storiche realtà della Langhe. In particolare del comune di La Morra con circa 170 anni di vita. Dal 1841 produce e commercia vini tipici del territorio. La signora Claudia Ferraresi, mamma di Alessandro e nipote dei Costamagna, la rileva alla fine degli anni sessanta. All'azienda rimangono i vigneti più pregiati come il Rocche dell'Annunziata, Nassone, Pisotta e Verduno. Sono terre uniche con un gradiente minerale straordinario che offre ai Nebbioli, i Dolcetti e le Barbere una grande finezza ed espressività. Il Nebbiolo delle Langhe è il re dei vitigni italiani e le due tipologie oggi coltivate sono il Lampia e Michèt. La forma di allevamento è sempre il guyot. I vigneti di proprietà sono 14 e di questi 6 si trovano nella mitica sottozona dell'Annunziata. L'Azienda è coadiuvata da due superstar delle terre piemontesi come l'agronomo Gian Piero Romana e l'enologo Giuseppe Caviola. La cantina si trova nel centro di La Morra e possiede pure una serie di camere molto suggestive in B&B. Claudia Ferraresi pittrice, giornalista e critico d'arte oltre che Donna del Vino, ha creato una Associazione Culturale che si chiama Ca Dj'Amis che ha curato la biblioteca e la sala con gli attrezzi antichi. Dal 1976 ha istituito la “Ciao d'la Ca”, riconoscimento dell'associazione a personaggi che attraverso il proprio impegno hanno valorizzato l'ambiente, le tradizioni, l'identità e le radici dell'uomo. Tra i principali eventi promossi, il Salone del Libro Enogastronomico e di Territorio, che si svolge ogni anno a maggio e che coinvolge le più importanti realtà nell'ambito dell'editoria legata al gusto e alla cultura del territorio. L'associazione ha istituito “I Ristoranti delle Tavolozza”, sodali- zio di approfondimento e scambio tra le più significative aree enogastronomiche italiane e internazionali.
In cassetta di legno.
Tutti i vini che provengono dal vigneto Rocche dell'Annunziata sono particolarmente complessi e ampi. Di grande espressività ed eleganza. Un'eleganza sobria e talvolta austera. Caratteri che si esigono dai grandi Barolo. Questo è un grande vino, fruttato di confetture di ciliegia, mora, mirtillo, e spezie nere. Piacevolmente balsamico con elementi terziari da affinamento in botte molto eleganti e fini come cioccolato e tostatura dolce, tabacco gentile. Al palato i tannini sono molto morbidi, setosi. Il vino ha una scorrevolezza sinuosa ed intrigante per la sua elegante consistenza e per la sua ottima persistenza. Piacevole il finale di frutta secca. Grande vino da affinamento.
Abbinamenti. Ottimo vino da selvaggina e piatti molto speziati e intensamente aromatici. Piacevole su grandi Castelmagno DOP con una buon invecchiamento e addirittura erborinati. Ottimo su Robiole di Roccaverano DOP stagionate. Barolo che accompagna grandi tagliate di Fassona Piemontese. Ottimo con bolliti di carne. Lo consigliamo anche da solo come vino che può allietare la compagnia con una persona cara. Si consigliano dei bicchieri molto ampi sempre di tipologia a tulipano.
Temperatura di servizio. Qui possiamo permetterci anche una temperatura superiore che non superi mai però i 18°C. Il consiglio è sempre quello di servire su bicchieri ampi a tulipano a temperatura un po' più bassa (circa 15°C) e aspettare che il vino si apra bene, si ossigeni ed inizi a sprigionare tutta la sua emozionante componente aromatica.
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