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Zafferano Matteo Bertoli è l'azienda che porta il nome di un giovane imprenditore bresciano cresciuto tra i vigneti e le coltivazioni del nonno nella zona di Fenili Belasi. Matteo ha imparato fin da piccolo quali siano i tempi ed i ritmi della Natura, ma soprattutto che sia solo Lei a decidere se le fatiche di un contadino vadano premiate o gettate al vento. Accanto a questa passione c'è l'arte: ha studiato al Liceo Artistico Leonardo di Brescia e dopo la maturità si è iscritto all’Accademia di Brera. Due passioni che poi si sono unite e che hanno portato oggi a una creazione unica, qualcosa di straordinariamente artistico e gourmet: il Lingotto di Zafferano.
Zafferano Matteo Bertoli: "Qualunque cosa tu faccia, rendila molto gourmet"
Non è solo un'idea, è qualcosa di tangibile: il Lingotto di Zafferano, ovvero lo zafferano grattugiabile. Ma facciamo un passo alla volta. Quando Matteo decise che avrebbe coltivato, scommise sullo zafferano, una coltivazione non tipica per la zona di Travagliato, dove avrebbe deciso di coltivare, ma che sembrava crescere bene in quella particolare composizione di terreno così poco fertile. È la spezia più costosa del mondo e viene spesso definita “oro rosso”, le storie di mercanti e artisti che si sono innamorati della spezia sono infinite. Dopo i primi tentativi, lo zafferano che cresceva era di qualità straordinaria. Ed ecco l'illuminzione che ha trasformato l'ingrediente zafferano in una cosa molto ma molto gourmet e che lo ha reso facilmente utilizzabile da tutti, non solo dagli chef: creare una barretta di zafferano che può essere grattugiata su qualsiasi piatto in modo facile e veloce. E quando diciamo qualsiasi, intendiamo dagli antipasti ai dessert, su gelati, snack o addirittura cocktails.
Il Lingotto di Zafferano: un progetto ribelle, un amore americano
Che cos'è il Lingotto di Zafferano? Non è altro che zafferano lavorato, macinato e mescolato con burro di cacao fuso che, quando viene versato negli stampi, assume la forma di lingotto. Ogni singola operazione, dalla raccolta dei fiori di zafferano al confezionamento del prodotto finito, viene eseguita a mano e rispetta i più alti standard di qualità. Tutti i prodotti utilizzati sono completamente a base vegetale e quindi vegan-friendly.
Come mai questa idea? Matteo ha pensato a tre cose: il leader mondiale di zafferano è l'Iran; l’immaginario collettivo associa lo zafferano alle storiche bustine gialle; lo zafferano si usa per fare il "risotto alla milanese". Da qui nasce il bisogno di avere un’idea che consenta di trovare l’alternativa a questi tre punti e quindi provare a sovvertire il mercato e ribellarsi a questo sistema riuscendo a produrre la spezia in Italia e facendo in modo che si possa utilizzare su qualsiasi piatto senza essere cuochi stellati. A chiunque decida di comprare il suo prodotto, Matteo dice che non deve assolutamente usarlo per fare il “risotto alla milanese”, in quanto la ricetta prevede che si usino i pistilli in infusione e così dovrà essere per sempre. Chi utilizza il Lingotto di Zafferano deve divertirsi usando la fantasia e sperimentare nuovi abbinamenti.
Un'idea che è piaciuta tantissimo in America. Un giorno Matteo ricevette, infatti, un messaggio su Instagram da Hanane, la direttrice di Éclat, un’agenzia di pubbliche relazioni di Los Angeles. Gli disse che il prodotto sembrava interessante e che poteva essere molto apprezzato negli Stati Uniti. Nacque un sodalizio che ha portato a un successo inaspettato oltreoceano: sono tantissimi, oggi, gli eventi a cui Matteo e il suo Lingotto partecipano. Un'idea che è anche piaciuta molto ad alcune stelle del mondo dello spettacolo, come ad esempio Michael Bublè definitosi davvero entusiasta di questa straordinaria creazione.