“La vita è troppo breve per bere vini mediocri”: parola di Johann Wolfgang Goethe, celebre scrittore, poeta e drammaturgo tedesco del diciassettesimo secolo. Un’affermazione che non può che essere condivisa da tutti gli amanti di questa bevanda alcolica dalla tradizione millenaria.
Un ottimo metodo per non rischiare di incocciare in vini mediocri è quello di scegliere di bere i vini DOC della Valpolicella. Vini rossi pregiati e dotati di gusti e profumi unici, tra i più rinomati e famosi a livello internazionale.
Questi importanti vini vengono prodotti nella omonima zona di produzione, la Valpolicella, un territorio dalle antichissime tradizioni nel campo della viticoltura. Già ai tempi degli antichi Romani, infatti, era conosciuta come territorio in cui si producevano ottimi vini: lo stesso nome deriva dall’espressione latina “Vallis polis cellae”, ovvero la valle dalle molte cantine.
La Valpolicella si estende a nord-ovest di Verona e può godere di un ottimo clima, mitigato dalle brezze del lago di Garda e protetto dai venti freddi del nord dai monti Lessini. È caratterizzata da splendide colline e valli e gode di terreni argillosi e calcarei particolarmente adatti alla vite.
I vigneti sono costituiti da varietà autoctone coltivate fin dall’antichità: l’uva corvina veronese, la rondinella e la molinara. Grazie al loro sapiente utilizzo vengono prodotti diversi tipi di vino, ognuno dotato di proprie caratteristiche e peculiarità: il Valpolicella doc, il Valpolicella Superiore doc, il Valpolicella Ripasso doc e l’Amarone docg della Valpolicella.
Si tratta di vini ben strutturati, con importanti caratteristiche polifenoliche, che esprimono al naso fragranti aromi fruttati e floreali. Andiamo a scoprirli assieme.
Il vino Valpolicella DOC ha un colore rosso rubino carico, con riflessi violacei, ed è caratterizzato da un profumo caratteristico con note di mandorla amara, che accompagnano una spiccata vinosità.
Il suo sapore è asciutto e vellutato, al palato risulta di media struttura e dotato di una freschezza vivace. È un vino di grande piacevolezza, da bere giovane, nei primi 2/3 anni dopo la vendemmia.
Il Valpolicella doc assume la denominazione di "Superiore" quando è prodotto con uve selezionate e viene invecchiato per almeno un anno. Ha un caratteristico coloro rosso-rubino, con note granata, e il suo sapore è raffinato, armonioso, secco e vellutato, con un profumo lievemente etereo di vaniglia.
Il Valpolicella Superiore doc presenta inoltre una maggior struttura, con alcolicità più elevata, maggior morbidezza e minor acidità.
Per le sue uve, le sue caratteristiche e per il modo in cui è prodotto, il Valpolicella Ripasso doc è un vino unico: ha una propria personalità ben distinta e definita, un carattere corposo e al tempo stesso accattivante, morbido e avvolgente.
Il metodo Ripasso è una pratica antica che consiste nel “ri-passare”, quindi “mettere in contatto”, il vino Valpolicella doc con le vinacce dell'Amarone docg o del Recioto docg per circa 15-20 giorni, durante i quali avviene una seconda fermentazione alcolica: una procedura speciale che non sembra avere eguali in altre regioni italiane.
Il Ripasso docg ci ricorda molto una storia di “buon senso contadino”, di economia contro lo spreco, un tema molto caro anche nel mondo contemporaneo. Nonostante la sua storia nasca con la logica del “non si butta via niente”, oggi il Ripasso docg è un vino di grande successo sia in Italia che all’estero, anche grazie all’elevato rapporto qualità/prezzo.
L'Amarone della Valpolicella docg non è considerato solo uno dei più pregiati vini veronesi, ma anche uno dei più importanti rossi italiani. Nasce dall'evoluzione del Recioto docg, un altro vino della Valpolicella dalle antiche tradizioni e dal sapore dolce e vellutato: col passare del tempo, lavorando uve nella stessa maniera, si è notato però che queste davano vita, dopo la fermentazione, ad un vino secco e dal sapore leggermente amaro. Il suo nome sta a significare l'assenza del gusto dolce tipico del Recioto docg: un vino secco e di grande intensità, dal profumo che ricorda la frutta passita, il tabacco e le spezie, anche grazie alle muffe nobili createsi nel corso dell'appassimento.
Il vino Valpolicella ha ottenuto il riconoscimento della denominazione di origine controllata (DOC) già cinquant’anni fa, nel 1968. Il disciplinare prevede le versioni classico, superiore e Valpantena.
La zona classica comprende l’area storica di produzione del vino: i comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar. Il Valpolicella Valpantena è invece prodotto con uve coltivate nell’omonima valle, mentre la versione superiore deve avere un titolo alcolometrico di 11%, rispetto ai 10% richiesti per le altre tipologie.
Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella invece è stato creato addirittura nel 1924. Oggi è un’importante realtà associativa che raccoglie al suo interno viticoltori e produttori dei comuni della Valpolicella, occupandosi della valorizzazione e promozione dei vini della Valpolicella in Italia e all’estero.
Ogni momento della giornata può essere ideale per sorseggiare un buon calice di vino Valpolicella doc. Ci sono però pietanze che si sposano alla perfezione al sapore e al profumo delle diverse tipologie di questo vino.
Il vino Valpolicella doc trova svariati abbinamenti dai prodotti della norcineria locale, ai primi piatti di riso, alle zuppe di verdure fino ai secondi della cucina tradizionale come il bollito o il fegato alla veneziana. Vista la sua struttura non eccessiva si sposa bene anche con piatti di pesce, come il baccalà o il luccio in salsa.
La maggiore struttura del Valpolicella superiore doc richiede invece un abbinamento con secondi piatti di carne rossa alla griglia e arrosti: un piatto perfetto della tradizione veronese è la pastissada de caval, carne di cavallo cotta con cipolla, verdure ed erbe aromatiche.
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