Le Migliori Birre Artigianali Italiane

Malto, luppolo, lievito ed acqua: non serve altro per fare fresche, genuine e gustose birre artigianali! Le nostre sono le autentiche italiane prodotte da mastri birrai di eccellenza e pluripremiati, che utilizzano solo materie prime di qualità che ne esaltano la fragranza, puntando alla realizzazione di un prodotto artigianale unico e inimitabile, con aromi che evocano sensazioni irriproducibili dalle grandi industrie della birra. Nel nostro shop puoi trovare in vendita online le nostre birre artigianali autentiche italiane a un ottimo prezzo: lasciati trasportare dalle note ambrate o scure, dolci o amare e rendi più divertenti le serate in compagnia dei tuoi amici.

Birre: vendita online delle migliori atigianali italiane

Sul nostro portale proponiamo in vendita online solo birre artigianali autentiche italiane di ottima qualità. Birre di carattere e di qualità, frutto di fantasia, impegno e capacità degli artigiani produttori. Birra vera, importante, in grado di trasformare la bevuta in un'esperienza unica.
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Birra: perché si chiama così questa bevanda?

Ti sei mai chiesto quale sia l'etimologia del termine "birra"? La parola italiana birra deriva in realtà dal tedesco "Bier" ed è un prestito che risale circa al XVI secolo. Anche in altre lingue, la parola che indica questa famosissima bevanda internazionale, deriva dalla stessa tedesca "Bier": in francese "bière", in inglese "beer", in neerlandese "bier".

Questo non è però l'unico modo per indicare la birra, poiché in inglese si utilizza anche "ale". Nell'antichità questa parola si riferiva esclusivamente alle birre senza luppolo, mentre oggi indica le birre ad alta fermentazione.
E per quale motivo in spagnolo e portoghese viene chiamata "cerveza" o "cerveja"? Questa forma deriva dal latino "cervēsia" o "cer(e)vīsia", e si tratta probabilmente di un residuo mediterraneo preindoeuropeo come "cerea" o "caelia", bevanda fermentata usata nella Spagna romana.

Storia della Birra: le prime birre risalgono a qualche millennio fa

Ebbene sì, ci sono fonti scritte che testimoniano la presenza di questa bevanda nell'Antico Egitto e nella Mesopotamia, quindi parliamo circa del V millennio a.C.

In realtà, più o meno tutti i cereali che contengono certi zuccheri possono avere una fermentazione spontanea, dunque è possibile che bevande simili alla birra siano state sviluppate più o meno in tutto il mondo una volta che le varie popolazioni acquisivano dimestichezza con i cereali.

In Mesopotamia è stata trovata una tavoletta sumera di circa 6000 anni fa, che raffigura alcune persone mentre bevono una bevanda con cannucce in paglia da un contenitore comune. É stata ritrovata anche quella che forse è la più antica ricetta esistente di birra: in una poesia sumera che onora Ninkasi, la divinità patrona della produzione della birra, viene descritta la produzione di birra dall'orzo per mezzo del pane.

E dall'Egitto e la Mesopotamia, facendo un passo in avanti nel tempo, troviamo testimonianze sulla conoscenza della birra anche tra i Greci.
Per i primi Romani questa bevanda ha una notevole importanza, poi però, nel periodo repubblicano viene superata dal vino.
Nel Medioevo è una delle bibite più diffuse e viene consumata quotidianamente da tutte le classi sociali, anche se storicamente la birra è collegata più ad un ceto sociale inferiore.
Durante il Medioevo la birra rimane un'attività casalinga e solo a partire dal XIV e XV secolo la sua produzione passa gradualmente ad essere un'attività artigianale, e pub e monasteri iniziano a produrla in proprio per un consumo di massa.

Con la Rivoluzione Industriale, l'industrializzazione della birra diventa realtà, grazie anche ad innovazioni nel processo di produzione della birra, quali l'introduzione del termometro e del densimetro, strumenti fondamentali per l'affinamento della tecnica.
Arriviamo al XIX secolo, nel quale le prime produzioni di birra in Italia sono la Wührer di Brescia, la Pasqui di Forlì, la Peroni di Vigevano e di Roma, e la Moretti di Udine.

Ecco quindi come la birra ha attraversato epoche, tribù e popolazioni. Certo non si parla della bevanda che è conosciuta oggi, poiché le procedure e sicuramente il gusto sono diversi, ma tutto ciò fa capire  la storia che è racchiusa in un singolo boccale.

Gli stili delle Birre: alcune tipologie a confronto

Quelle che comunemente vengono definite tipologie di birra, in realtà sono i cosiddetti stili birrai. Ogni stile è caratterizzato da materie prime, processo produttivo e profilo organolettico specifici.
Questa classificazione ci permette fin da subito di capire con quale birra abbiamo a che fare.

Ad esempio, se si parla di Pils, Pilsnere o Pilsener, si sa di per certo che si tratta di una birra chiara e limpida, a bassa fermentazione, dal gusto caratterizzato da una chiara nota amara.
La Weizen invece è una birra ad alta fermentazione, leggermente cremosa, dal colore biondo opaco e dal sapore dolciastro con una spiccata nota acida.

Un altro stile molto conosciuto ed apprezzato soprattutto nel periodo estivo, è sicuramente la birra Blanche: corposa e densa, quasi lattiginosa. Meno filtrata delle precedenti e dall'importante retrogusto fruttato.
Anche la IPA ha un gusto molto fruttato e floreale, ma la consistenza è differente: è infatti meno corposa della Blanche, ma il corpo rimane di media intensità.
IPA è l'acronimo di Indian Pale Ale ed è una birra originaria dell'Inghilterra del 1700.
É una birra ad alta fermentazione caratterizzata da un gusto amaro vigoroso, grazie alla grande quantità di luppoli utilizzati. Il colore della IPA va dal giallo molto pallido all'ambrato carico.

In base al tipo di fermentazione, un stile birraio importante è quello delle birre Lambic: le tradizionali birre della produzione trappista, originarie del Belgio.
Esse sono caratterizzate da una fermentazione spontanea, grazie all'azione dei lieviti presenti nell'aria che aggrediscono gli zuccheri del mosto lasciato riposare in vasche aperte.
Si tratta di birre caratterizzate da una grande acidità e da aromi particolari.

Il bicchiere da Birra: ecco perché è così importante

Come per la degustazione del vino, anche per la birra il bicchiere è uno strumento fondamentale che aiuta a cogliere ed apprezzare tutte le caratteristiche organolettiche della bevanda che si ha di fronte.
Ampiezza del bordo e larghezza sono i due criteri più importanti su cui si basa la forma del bicchiere.
L'ampiezza del bordo è una caratteristica che accompagna l'intensità dei profumi: un bordo ampio favorisce la diffusione dei profumi, mentre uno più stretto li concentra.
Se dunque si deve degustare una birra dal profumo delicato, è meglio utilizzare un bicchiere dal bordo più stretto.

Per quanto riguarda la larghezza del bicchiere, essa è funzionale alla diffusione dell'anidride carbonica e al contenimento della spuma prodotta.
I bicchieri più stretti limitano la diffusione del gas e trattengono la spuma, mentre quelli più ampi favoriscono la diffusione di CO2 e di conseguenza il dissolvimento della spuma.

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