In questo periodo, tra dicembre e gennaio, sono iniziate le torchiature delle uve poste ad appassire nei fruttai in Valpolicella. C'è chi aspetta anche un po' di più per avere maggiore concentrazione. Alla fine però non si va più in la di fine gennaio, se non per le uve adibite alla produzione del Recioto della Valpolicella DOCG. Ma cosa se ne fanno i produttori di tutte le vinacce ancora grondanti di succo?
La maggior parte della cantine e i distillatori più prestigiosi d'Italia hanno stretto accordi per la produzione di grappe eccezionali. La maggior parte di queste vengono ottenute da vinacce di Amarone appena torchiate e lasciate per un brevissimo tempo a fermentare prima di passare all'alambicco per la distillazione lenta. I più grandi distillatori sono unanimi nel ritenere che le grandi grappe, quelle più difficili da ottenere, sono quelle bianche secche. Sono prodotti di stile dove il minimo errore si fa sentire. L'Amarone in una grappa bianca secca offre bellissime sensazioni di sottobosco, di frutta rossa sotto spirito e una piacevole freschezza balsamica.
Ci sono anche distillatori che pongono la grappa in barrique o tonneaux di legno per affinarle. Sono molto più complesse e lasciano importanti sensazioni di vaniglia, mieli, tostature dolci e la grappa, da bianca secca, si trasforma in grappa morbida e ambrata.
Qual è la migliore? Dipende dai gusti!
La grappa secca è più utile come fine pasto vicino ad un buon caffè caldo e aromatico, per bagnare della frutta candita o per rinforzare del gelato alle creme. Nel mantovano e veronese la grappa di Amarone è ottima per bagnare la Sbrisolona mantovana oppure per inumidire frolle al burro.
La grappa morbida o barricata invece serve soprattutto come fine pasto in un bel bicchiere ampio da tenere nel palmo della mano. Ottima se abbinata a del cioccolato fondente o di Modica, avvicendata ad un ottimo sigaro cubano tipo Toro Cohiba.
Recomendamos que você goste
✔ Você adicionou o produto ao seu carrinho!