Tra le opere d’arte casearie della famiglia Carpenedo ce ne sono alcune che sono diventate un cult internazionale: il Blu 61 che ha conquistato le vetrine di Harrod’s a Londra e il Basajo che ha vinto tutto ciò che si poteva vincere in qualsiasi concorso internazionale. Ma di loro abbiamo già parlato molto nel nostro portale. Ne presentiamo altri tre che sono la storia dell’evoluzione della tecnica degli affinamenti dei formaggi nelle cantine di Camalò.
La sua storia è bellissima e simpatica e fa parte della verve di Antonio Carpenedo nella sua ricerca di nuovi modi e tecniche per affinare il formaggio. Ci racconta Antonio che un giorno, scendendo in auto dal Monte Grappa con la moglie Giuseppina, davanti a lui si trovava un trattore che trainava un carretto di fieno essiccato. Rilasciava un profumo talmente inebriante di fiori ed erba che Antonio ebbe un’idea: mise la freccia per superarlo e poi si fermò davanti al trattore. Chiese al contadino se poteva dargli un po’ di quel fieno: “Te lo pago, dime quanto te vièn” (Te lo pago, dimmi quanto vuoi) con il suo dialetto veneto e la sua intraprendenza. Il contadino non volle nulla, anzi, gliene regalò abbastanza da riempirsi il baule. Quello fu il primo fieno usato per affinare le tome e ottenere l’incredibile Vento d’Estate. Proprio da quel venticello estivo profumato di fieno che gli arrivò sulla faccia, in quella domenica di agosto, nacque l’idea di uno dei più grandi formaggi affinati del panorama produttivo italiano.
Se con il vino funziona, perché non dovrebbe funzionare anche con la birra? Questo si saranno chiesti in casa Carpenedo. Si perché nelle cantine di Camalò è proprio così: ogni giorno si cerca di sperimentare qualcosa di innovativo, ma sempre sensato. E la birra, infatti, è la nuova frontiera degli affinamenti. Una grande partnership con uno dei più importanti birrifici di qualità veneti, Pedavena, dai quali provengono le fecce delle caldaie al termine delle fermentazioni del malto e dei luppoli. Il Caciobirraio è un formaggio che mantiene intatto il profumo e l’aroma della birra, ed è per questo, senza ombra di dubbio, un miracolo alimentare! Attenzione: la bravura della famiglia Carpenedo sta proprio nel saper affinare nel vero senso della parola, perché riesce a far penetrare gli aromi nella pasta del formaggio. E allora la degustazione diventa un’esperienza incredibile e sorprendente.
Un formaggio che lascia senza parole! Un’evoluzione che poi ha portato ai più famosi Blu 61 e al Basajo. Una toma erborinata di altissima qualità che viene lasciata affinare con erbe aromatiche di tutti i tipi. Si potrebbe definire un mix tra il Blu 61 e il Vento d’Estate. Una vera e propria esplosione di sapori con una bellissima espressione floreale e un finale di miele millefiori incredibile e inaspettato. Toma Blu è l’essenza della tecnica di affinamento dei Carpenedo. Un prodotto che ha una caratteristica particolare: una porzione tira l’altra e non si riesce più a smettere! Della Toma Blu si può andare in assuefazione o in astinenza! Dipende dalle prospettive.
Bernardo Pasquali
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