Il Rooibos è un potente antiossidante e, mai come oggi, un alimento così si può definire trendy. Va incontro, infatti, a tutta una serie di richieste che il consumatore cerca: salubrità, funzionalità nutrizionale, esotismo, piacevolezza, morbidezza e versatilità.
Il suo nome deriva da una parola della lingua afrikaans usata dai coloni olandesi in Sud Africa. Convenzionalmente viene anche chiamato il tè rosso, in quanto il colore delle sue foglie è molto ramato. La pianta cresce in una regione sudafricana ben delimitata, il Cederberg, e ha una storia ancestrale che affonda in quella delle popolazioni indigene di queste terre. Dalla fermentazione delle foglie e dal loro successivo essicamento si ottiene un infuso che offre un sapore particolarmente morbido, tanto da non richiedere l’uso di zucchero. Ha un sapore che si avvicina alla malva e alla nocciola e il suo colore anche in tazza rimane comunque rossastro.
Il Rooibos è un prodotto molto interessante anche perché non contiene caffeina al naturale, per cui può essere definito la bevanda ideale per chi soffre di problemi di ipertensione. D’altro canto, però, è una pianta ricca di sali minerali come magnesio, calcio, fosforo, ferro, fluoro, potassio. È ricchissimo, infine, di vitamina C e, come tale, rimane oggi uno dei migliori antiossidanti in circolazione.
Considerate che si tratta di una bevanda ancestrale, usata sin dai tempi antichi dalle popolazioni Khoisan. Il primo incontro con un occidentale si ha nel 1772, grazie al botanico Carl Humberg. Subito era una alternativa economica al tè nero, ma ne venne usato pochissimo anche perché gli olandesi non hanno mai fatto uso di tè come gli abitanti del Regno Unito, ad esempio. Si può preparare a caldo o a freddo. In entrambi i casi il tempo di infusione deve essere quasi raddoppiato rispetto al tè normale. L’infusione migliore per estrarre tutte le sue proprietà benefiche in maniera integrale è senza dubbio l’infusione a freddo: basta mettere alcune foglie in acqua fredda in bottiglia in frigorifero per almeno 6 ore.
Cerchiamo di pensare a questa bevanda, non solo come la pausa classica del pomeriggio. Andiamo pure oltre la bevanda della sera prima di andare a letto. Essendo priva di caffeina si potrebbe in effetti considerare anche un buon corroborante per la notte, in particolare, se si è mangiato un po’ pesante perché risolve i problemi del mal di pancia o dell’indigestione.
Ma il Rooibos può essere anche utilizzato per accompagnare i cibi durante i pasti. La sua morbidezza e il suo sapore di malva e nocciola lo rendono adatto anche a piatti di verdure come ad esempio delle zuppe di cipolla, di fagioli zolfini oppure, se freddo, a pinzimonio di sedano e carote con un buon aceto balsamico di Modena IGP. Da provare anche per abbinare piatti di pasta al kamut con funghi oppure con sughi di carne. Per fare una sperimentazione a tavola vi suggeriamo anche un bel tagliere di formaggi stagionati, sia di latte vaccino, sia di latte ovino.
Interessante infine con formaggi freschi come la mozzarella di Bufala Campana DOP, un po’ di origano fresco e un filo di olio mediamente fruttato. Il Rooibos è un ottima bevanda fredda per accompagnare anche piatti un pò grassi in quanto, proprio per la sua quantità di tannini, offre sempre una capacità di pulizia del palato a fine deglutizione. Ecco dunque la possibilità di usarlo con del pane casereccio caldo con delle fettine di Lardo di Colonnata IGP, oppure con delle fettine di guanciale stagionato.
Bernardo Pasquali
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