Ma quale sarà il vero significato della parola "gourmet"? Te lo stai chiedendo anche tu? Da diversi anni oramai in Italia la parola gourmet è entrata a far parte del gergo quotidiano ed è praticamente diventata una moda. La sentiamo ripetere nei più noti programmi televisivi dedicati a cucina e ricette, la leggiamo negli articoli che parlano di locali e come se non bastasse magari anche i nostri amici parlano di ristoranti e pizzerie gourmet. Ma cosa significa la parola gourmet?
Per risalire all’originale significato di gourmet bisogna partire dall’inglese antico grom – che letteralmente sta per valletto, ragazzo – e incrociarlo con il francese gourmand cioè ghiottone. Inizialmente gourmet aveva come significato quello di degustatore ed esperto di vino, per poi consolidarsi in “buongustaio”. Ecco, il gourmet è una persona che si intende di prodotti gastronomici, un amante della buona cucina, un gastronomo a trecentosessanta gradi. Chiarito ciò veniamo a quello che è il moderno significato di gourmet: una cucina dai modi raffiniti che impiega prodotti di prima qualità, vere e proprie eccellenze, più o meno costose. Ma non solo bontà della materia prima, perché per potersi fregiare del “titolo” gourmet un locale deve avere un’elevata attenzione per la cura, la presentazione e l’estetica del cibo. Insomma, un piatto non deve essere solo buono da mangiare, ma anche bello da guardare!
Può essere gourmet un primo piatto, un secondo, un dolce, un intero menù o persino un panino, ma anche uno chef, un ristorante, un semplice ingrediente, un cibo o addirittura il palato di chi lo mangia. Tutto questo può essere collegato alla parola gourmet. Il suo significato ha un’accezione positiva per descrivere in generale l’alta cucina, persone o cibi dai gusti raffinati. Per palato gourmet si intende quindi un palato fine e sofisticato, in grado di riconoscere accostamenti ricercati e genuini, un vero e proprio esperto. A questo punto un dubbio è più che lecito? Ma in cucina una cosa per essere buona deve essere gourmet? La risposta è: assolutamente no. Le polpette della nonna, piuttosto che la spaghettata della mamma, una gustosissima grigliata di carne o di pesce, un tiramisù fatto in casa, sono tutti piatti buonissimi e da mangiare senza ripensamenti anche se non possono fregiarsi della parola gourmet.
Quando si pensa ad un ristorante gourmet la mente vola subito ad un mito della ristorazione: la guida Michelin. La rossa, come viene comunemente chiamata dagli addetti ai lavori, è il volume che racchiude le eccellenze della ristorazione italiana. I locali con tre stelle, il massimo della valutazione che si può ottenere, in Italia sono appena dieci. In questi luoghi troverete la massima espressione della parola “gourmet” dal punto di vista enogastronomico. Frequentare questi veri e propri templi sacri della cucina italiana e riuscire a comprendere il profondo equilibrio che spesso si cela dietro ad ogni piatto, ci rende a pieno titolo dei gourmet, dei buongustai dell’alta cucina.
Pensate che negli ultimi anni anche la pizza, un prodotto nato povero, è diventata gourmet. L’arte bianca infatti ha fatto passi da gigante e grazie ad impasti e prodotti sempre più ricercati ha accresciuto il suo valore al punto di essere, in alcuni casi, un vero e proprio piatto gourmet. Chiariamo una cosa: affinché una pizza si possa definire gourmet, non basta che venga presentata tagliata in spicchi e messa al centro del tavolo per una degustazione. Gourmet è tutto ciò che, come abbia già detto, significa una cucina ricercata, raffinata, attenta al gusto e alla vista, con prodotti di qualità.
Spaghetti & Mandolino è un po’ l’artigiano degli e-commerce dedicati all’enogastronomia gourmet. Grazie ad una ricerca costante, attenta e selezionata di prodotti tipici italiani, in questi anni è riuscito a creare un importante catalogo di prodotti pronti ad arrivare direttamente nelle case della gente. Non sono tutti gourmet, ma di certo sono tutti buoni. A fare la differenza tra il rendere o meno un prodotto gourmet spesso, di fronte ad un prodotto eccellente, è solo la mano di chi cucina. Delle squisite acciughe del Cantabrico o del culatello di Zibello utilizzati nel modo corretto possono definirsi senza alcuna paura come dei prodotti gourmet. Così come tanti altri salumi o formaggi di nicchia, piuttosto che del pregiato tartufo.
Francesco Scuderi
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