Benvenuti nella sezione dedicata al re dei salumi italiani: il Culatello di Zibello. Una delle eccellenze italiane tra le più ambite a livello internazionale, il taglio del Culatello è la parte più morbida e pregiata della coscia dei suini adulti allevati allo stato brado. I nostri Culatelli provengono tutti da aziende d'eccellenza e sono stati selezionati dai nostri esperti per far sì che voi possiate avere in tavola solo il meglio della produzione norcina italiana.
È fondamentale dire che il Culatello di Zibello, come gran parte dei prodotti italiani di eccellenza, è un salume a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), conferitogli dal regolamento CE n.1263/96, tipico della provincia di Parma.
Spaghetti & Mandolino è sempre stato sinonimo di qualità: siamo l'unico e-commerce in Italia che garantisce in vendita online il Culatello di Zibello DOP certificato di eccellenza e, come tale, merita una spedizione e un confezionamento a norma che ne conservi l'integrità, la freschezza e le caratteristiche tramite imballi e confezioni salva-freschezza.
Il Culatello è il Re dei salumi, pregiatissimo insaccato tipico dell'Emilia Romagna. Scopri il suo gusto autentico!
Si narra che già nel 1332, al banchetto nuziale di Andrea dei Conti Rossi e Giovanna dei Conti Sanvitale, vi fossero stati serviti alcuni Culatelli, recati in dono agli sposi e che addirittura, più avanti, i Pallavicino avessero offerto in omaggio il Culatello a Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano. Di tutto ciò però, purtroppo, non si trova testimonianza attendibile.
Il Culatello di Zibello viene citato per la prima volta in un documento del Comune di Parma nel 1735, denominato il “Calmiero della carne porcina salata”, in cui venivano elencati i prezzi dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del maiale, risultando inoltre il più costoso dell'intero elenco. In questo documento il culatello viene classificato come "investito" ovvero come insaccato dal momento che non presentava la cotenna ma bensì veniva insaccato in un budello di origine animale, molto spesso nella vescica del maiale stesso. Una piccola curiosità: all'inizio questo salume era chiamato “investitura”, poiché la parola Culatello era considerata volgare e infatti, solo a partire dal documento del 1735 il termine iniziò ad essere utilizzato ufficialmente.
Il prestigio di questo salume viene attestato, nel corso del XIX e del XX secolo, da alcune citazioni letterarie di prim'ordine presenti sia nelle opere del poeta parmigiano Giuseppe Callegari che nel carteggio tra lo scultore Renato Brozzi e il celebre poeta Gabriele D’Annunzio. Lo stesso D'Annunzio, in una lettera del 1931, scrisse all'amico Brozzi: «Carissimo, ti farò sorridere. Io sono cupidissimo amatore del parmense Culatello (con una t o con due?). Esausto dalla malinconia operosa, dianzi sentivo i morsi della fame… Mentre gridavo, non senza ferocia: “Subito, subito tre fette di Culatello!”, la donna appariva con i tuoi pacchi preziosi. Il più grande aveva la forma conica della compatta cosa di fibra rossa e salata. Oh, fratello, l’allucinazione della fame m’ha strappato un grido di riconoscenza e di felicità: Brozzi! Un Culatello! E come ci hai pensato?»
Il Culatello di Zibello un prodotto di salumeria costituito dalla parte anatomica del fascio di muscoli crurali posteriori ed interni della coscia del suino che, opportunamente decotennati, sgrassati e disossati, vengono separati dal fiocchetto (altra parte pregiatissima che serve per produre un altro salume, il Fiocco di Culatello) per essere poi rifilati a mano fino ad ottenere la classica forma a “pera”.
Le fasce muscolari così rifilate vengono sottoposte alla salatura, procedimento che può durare per un periodo compreso tra uno e sei giorni e che deve avvenire manualmente a secco. Successivamente vengono poste in celle frigorifere ad una temperatura compresa tra 0° e 5°C per il tempo sufficiente ad assorbire il sale; infine sono poste in celle di riposo. Nella miscela di salagione sono presenti sale, pepe intero o a pezzi ed aglio e può inoltre essere impiegato del vino bianco secco.
L’insaccatura e l’immagliatura ovvero la legatura possono essere effettuate durante o al termine della fase di riposo. Il Culatello di Zibello viene insaccato nella vescica o il peritoneo parietale e perirenale del suino. Le due operazioni consistono nell’avvolgere le fasce muscolari negli involucri precedentemente nominati e nel legarle con diversi giri di spago che, procedendo a spirale, vanno dalla base all’apice, intersecandosi con altri giri di spago disposti in senso verticale. La legatura del prodotto fresco deve essere invece ben stretta al fine di evitare che all’interno rimangano vuoti d’aria.
Infine il periodo di stagionatura deve protrarsi da un minimo di 10 mesi per le pezzature inferiori da almeno 3 kg, fino ad una media di 14 mesi per tutte le altre. L'ingrediente segreto di questo gioiello culinario è qualcosa di impalpabile e misterioso: la nebbia. Una nebbia che si insinua all'interno delle cantine di essiccamento ogni notte d'autunno, generando muffe nobili capaci di donare sapori e odori preziosi.
Dal 1996, in riconoscimento del suo prestigio e della sua storia centenaria, il Culatello di Zibello gode del marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), garanzia e tutela del meticoloso procedimento di produzione. Questa avviene infatti in Emilia occidentale e in particolare nella Bassa parmense ed è riservata in particolare a 8 comuni ovvero Polesine, Busseto, Zibello, Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa e Colorno.
La produzione deve avvenire tra settembre e febbraio, quando la Bassa è avvolta dalla nebbia e dal freddo, e deve servirsi esclusivamente di carne di maiali pesanti italiani con un peso compreso tra gli 80 e 160kg, allevati tra l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Il Culatello di Zibello fa parte anche dei Presidi Slow Food dell’Emilia Romagna, formato da sole quattro aziende della provincia di Parma; il salume del Presidio si differenzia dal momento che è prodotto da novembre a gennaio e stagionato per almeno 18 mesi.
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